PATOCENOSI DELLA FILOSOFIA.

ULTIMO MANIFESTO COSTRITTIVISTA.

"Nella legge realmente rovesciata è rovesciata la Legge Reale"

ProletKill
(Chiara Sestili e Daniele Vazquez)

Dopo cinquantanove giorni di costrizione l’Internazionale Costrittivista si auto-nega qualsiasi cosa accadrà.

Per la fase 2 il Proletkill ha in mente nuove strategie di avanguardia e guerra di classe.

Probabilmente, purtroppo, sempre da casa!

Ne abbiamo sentite tante.

Voci in remoto.

In un mondo che la pandemia ha reso per due mesi regno di eguali solitari abbiamo sentito spiccare ancora con tanta vanità individuale i grandi filosofi, finalmente a loro agio perché solitari da sempre, scrivere sul coronavirus.

Non si sono accorti, tuttavia, che in questa situazione eravamo tutti EGUALMENTE INFORMABILI e non vi era più bisogno di loro.

Divenuta superflua l’opinione, anche L’INFLUENCER HA TROVATO QUALCOSA DI PIÙ VIRALE DI LUI.

L'influencer si è imbarazzato tanto di sé stesso. Ogni mi piace a lui era ormai un mi piace accodato al "Talk of the town". 

Travolto, il mattatore di like, dallo spazio dell'opinione è passato nel luogo comune: una stanza adiacente alla vostra! 

Teorie del complotto ovunque

Contraddizioni ovunque

Controllo ovunque.

Si è rivelato finalmente ai Costruttivisti che il più grande complotto, le più grandi contraddizioni, il più grande controllo era la loro compartecipazione da sempre alla circolazione folle e indiscriminata di idiozie.

PATOCENOSI DELLA FILOSOFIA.

ULTIMO MANIFESTO COSTRITTIVISTA.

“Nella legge realmente rovesciata è rovesciata la Legge Reale”

ProletKill
(Chiara Sestili e Daniele Vazquez)

Dopo cinquantanove giorni di costrizione l’Internazionale Costrittivista si auto-nega qualsiasi cosa accadrà.

Per la fase 2 il Proletkill ha in mente nuove strategie di avanguardia e guerra di classe.

Probabilmente, purtroppo, sempre da casa!

Ne abbiamo sentite tante.

Voci in remoto.

In un mondo che la pandemia ha reso per due mesi regno di eguali solitari abbiamo sentito spiccare ancora con tanta vanità individuale i grandi filosofi, finalmente a loro agio perché solitari da sempre, scrivere sul coronavirus.

Non si sono accorti, tuttavia, che in questa situazione eravamo tutti EGUALMENTE INFORMABILI e non vi era più bisogno di loro.

Divenuta superflua l’opinione, anche L’INFLUENCER HA TROVATO QUALCOSA DI PIÙ VIRALE DI LUI.

L’influencer si è imbarazzato tanto di sé stesso. Ogni mi piace a lui era ormai un mi piace accodato al “Talk of the town”. 

Travolto, il mattatore di like, dallo spazio dell’opinione è passato nel luogo comune: una stanza adiacente alla vostra! 

Teorie del complotto ovunque

Contraddizioni ovunque

Controllo ovunque.

Si è rivelato finalmente ai Costruttivisti che il più grande complotto, le più grandi contraddizioni, il più grande controllo era la loro compartecipazione da sempre alla circolazione folle e indiscriminata di idiozie.

Nella legge realmente rovesciata è rovesciata la Legge Reale.


È richiesto l’uso di mascherine protettive, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il contagio della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo nell’auto-dichiarazione.

È’ in ogni caso richiesto l’uso predetto in occasione di spostamenti presso supermercato, farmacia, luogo di lavoro e tabacchi, in luogo pubblico o aperto al pubblico, tranne quelle di carattere amoroso e amicale che tale uso non comportino (in remoto, dai balconi e pianerottoli, in coabitazione, anche con comprovata e stabile affettività).

Salvo che il fatto costituisca più grave reato chiunque, nel corso di assembramenti in luogo pubblico o aperto al pubblico, tossisca, starnutisca, sputacchi illegittimamente, in modo da creare un concreto pericolo per l’incolumità delle persone, ovvero nebulizzi in forma di razzi, bengala, fuochi artificiali, petardi, strumenti per l’emissione di fumo o di gas visibile o in grado di nebulizzare gas contenenti principi attivi contagianti, ovvero riduzione gentile del distanziamento sociale, colpetti colloquiali sulla spalla, strette amichevoli di mano, abbracci affettuosi, e gesti educati comunque, atti a contagiare e offendere la persona e il suo spazio di sicurezza, è punito con la reclusione da uno a quattro anni.

La Legge Reale è sospesa approfittatene: a volto scoperto!

“Niente sarà più come prima”, ma nemmeno diverso.

“Andrà tutto bene”, quando era già andato tutto a male

Abbiamo divorato un pianeta malato ed esso era infetto.

Ora siamo infetti con esso, ma è tutto sotto controllo.

Fummo costretti a fondare l’Internazionale Costrittivista!

E a chiamare nei condomini di tutto il mondo i proletari a mangiare bene e leggere tanto. ma non intendevamo sui social…

Dismettiamo una volta per tutte il social-realismo, conosciamo adesso quanto possa venire a noia.

Invitiamo alla vita autentica fondata sullo sperimentalismo quotidiano discontinuo, lil ProletKill invita alla rottura come paradigma: invece che rompersi.

Il Costrittivismo si è generato come movimento comunista autosuggestionario in un terzo spazio tra il capitale e la sua impotenza. Questo terzo spazio era il vostro appartamento.

Ora vogliamo tornare in strada, sessanta giorni in casa hanno trasformato il terzo spazio in un terzo strazio.

I Costrittivisti affermano con Mirko Grmek:

“Ogni patocenosi deve avere un numero piccolissimo di malattie assai frequenti e un gran numero di malattie rare, questo corollario ci autorizza e ci obbliga anche a ricercare le malattie dominanti in una situazione storica concreta. Se lo studio della patocenosi  consiste anzitutto nell’istituzione delle relazioni sincroniche fra le malattie in un’epoca storica precisata non si accontenta però di tali constatazioni statiche: è altrettanto necessario seguire i loro cambiamenti diacronici. A questo scopo abbiamo introdotto la nozione dinamica della patocenosi. L’attenzione degli storici futuri sarà certamente rivolta alle due fasi di questi processi: ai periodi di equilibrio della patocenosi da un lato e ai periodi di sconvolgimento dall’altro (la rivoluzione agricola del Neolitico, gli inizi dell’urbanizzazione, i periodi delle grandi migrazioni, l’espansione coloniale, la rivoluzione industriale, etc. )”.

Non sarà certo la civiltà del capitale a distruggere del tutto il pianeta malato ma la malattia del pianeta a distruggere del tutto la civiltà del capitale.

Non permetteremo in quel momento al sovranismo o all’ecofascismo - colpo di coda della civiltà - di dilaniare il mondo in tanti appartamenti, non di costrizione stavolta, ma di concentramento separato.

Libertà “en plein air” o civiltà “antre obscure”.

Quel momento è arrivato e i Costrittivisti non fanno più parte di questa civiltà.

Saremo partigiani contro la civiltà, sempre sul pezzo, perché una volta ascoltammo le parole di un vecchio saggio su una montagna:

“Niente è vero, tutto è possibile”.

No, no, no, no, no.

Non era lui

Non era certo un vecchio freakkettone!

 “La produzione basata sul capitale dunque, come crea da una parte l’industria universale — ossia pluslavoro, lavoro che crea valore —, così d’altra parte crea un sistema di sfruttamento generale delle qualità naturali e umane, un sistema della utilità generale, il cui supporto è tanto la scienza quanto tutte le qualità fisiche e spirituali, mentre nulla di più elevato in sé, di giustificato per se stesso, si presenta al di fuori di questo circolo della produzione e dello scambio sociali. Soltanto il capitale dunque crea la società borghese e l’universale appropriazione tanto della natura quanto della connessione sociale stessa da parte dei membri della società.

Di qui l’enorme influenza civilizzatrice del capitale; la sua creazione di un livello sociale rispetto a cui tutti quelli precedenti si presentano semplicemente come sviluppi locali dell’umanità e come idolatria della natura. Soltanto col capitale la natura diventa un puro oggetto per l’uomo, un puro oggetto di utilità, e cessa di essere riconosciuta come forza per sé; e la stessa conoscenza teoretica delle sue leggi autonome si presenta semplicemente come astuzia capace di subordinarla ai bisogni umani sia come oggetto di consumo sia come mezzo di produzione.

In virtù di questa sua tendenza, il capitale spinge a superare sia le barriere e i pregiudizi nazionali, sia l’idolatria della natura, la soddisfazione tradizionale, orgogliosamente ristretta entro angusti limiti, dei bisogni esistenti, e la riproduzione del vecchio modo di vivere. Nei riguardi di tutto questo il capitale opera distruttivamente, attua una rivoluzione permanente, abbatte tutti gli ostacoli che frenano lo sviluppo delle forze produttive, la dilatazione dei bisogni, la varietà della produzione e lo sfruttamento e lo scambio delle forze della natura e dello spirito.

Ma dal fatto che il capitale pone ciascuno di questi limiti come un ostacolo e perciò idealmente lo ha superato, non ne deriva affatto che esso lo abbia superato realmente, e poiché ciascuno di tali ostacoli contraddice alla sua destinazione, la sua produzione si muove tra contraddizioni continuamente superate ma altrettanto continuamente poste. E c’è di più. L’universalità verso la quale esso tende irresistibilmente trova nella sua stessa natura ostacoli che ad un certo livello del suo sviluppo faranno riconoscere nel capitale stesso l’ostacolo massimo che si oppone a questa tendenza e perciò spingono alla sua soppressione attraverso esso stesso”.

Karl Marx.

FIN!

Fotografie di Chiara Sestili.

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