LA CRITICA RADICALE CONTRO L’ASTROLOGIA

"Quante e quali ruberie ho dovuto subire lungo il corso della storia universale! Ho dovuto accordare al sole, alla luna e alle stelle, ai gatti e ai coccodrilli l’onore di valere come altrettanti “io”; poi l’ “io” fu donato a Yahweh, ad Allah e al Padre Nostro; infine famiglie, stirpi, popoli e perfino l’umanità vennero onorati come un “io”; anche lo Stato e la Chiesa avanzarono la pretesa di essere un “io” e io dovetti restarmene fermo ad assistere a tutto questo".

Max Stirner

La critica radicale dell’astrologia deve riprendere, criticare e superare lo studio di Adorno “The Stars Down to Earth”, realizzato per la Fondazione Hacker di Beverly Hills tra il 1952 e il 1953 e finanziato da una clinica psichiatrica non precisata ma senza ombra di dubbio di impostazione strettamente freudiana. L’orientamento psicanalitico e psichiatrico lo avvicina agli studi di psicologia sociale della Scuola di Francoforte che sono stati perseguiti a partire da “L’autorità e la famiglia” del 1936. Si tratta di un episodio della teoria critica debole ma molto sottovalutato, senz’altro di fondamentale importanza nel contesto dell’opera “La personalità autoritaria” avviata nel 1950 come primo volume della serie “Studi sul pregiudizio”. Vi sono trovano tutte le premesse della nostra critica radicale e, tuttavia, l’impostazione è tale che Adorno, come vedremo, dovendo rispondere a una fondazione e dei finanziatori non ha potuto concludere in modo conseguente a certe premesse critiche in debito con la critica marxiana mai esplicitate, molto simili alle nostre.

 

Lo studio di Adorno aggredisce duramente l’astrologia basandosi tuttavia su un caso particolare, la rubrica di Carroll Righter del “Los Angeles Times”, condizione che non gli permetterà nel contesto in cui si muove teoricamente di poter realizzare generalizzazioni. Tali prudenza e cautela teoriche lo porteranno, nelle conclusioni, ad alleggerire questa aggressione critica non attribuendo all’astrologia alcuna responsabilità diretta nel “declino della cultura”. Ciò che il filosofo nasconde dietro la definizione “declino della cultura” è certamente il declino della soggettività critica e dell’antagonismo. Ma egli non può mai scoprirsi del tutto nel modo di trattare l’argomento ed è costretto dalla sua situazione di intellettuale non indipendente a considerare in fin dei conti superficiale qualsiasi attribuzione all’astrologia di essere un sistema di controllo sociale perfetto, contraddicendosi spesso, passando dal considerarla tale all’accortezza di minimizzare questa tesi, preferendogli più comode considerazioni psichiatriche generiche, non false ma non sufficienti, di tipo freudiano, sull’analità, il narcisismo, l’ossessività degli “adepti dell’astrologia”.

Adorno utilizza spesso affermazioni molto forti e perentorie come: “La regola generale della rubrica [astrologica] è quella di imporre a ciascun individuo il comportamento che la società richiede da lui per poter ‘funzionare’. Più irrazionali sono le richieste, più sono necessarie giustificazioni irrazionali. I problemi che nascono da condizioni e antagonismi sociali vengono conciliati dalla rubrica con il sistema di convenzioni sociali…” (43). Tuttavia passa nel corso del suo studio dal considerarla una causa, esattamente come i regimi totalitari, dell’annichilimento degli antagonismi a un più confortevole “sintomo” di una società burocratizzata e sotto minaccia: “Quando si valuta l’astrologia come un sintomo del declino della cultura, si deve stare attenti a non indulgere ad affermazioni superficiali ispirate al pessimismo culturale ufficiale. Sarebbe irresponsabile affermare un declino del genere in termini generali e quantitativi” (128). Su quest’ultima affermazione Adorno si affretta, per non lasciar dubbi estremistici e non scientifici, a far riferimento all’alta diffusione della cultura nel dopoguerra, accortezza inoltre forse necessaria allora, ma oggi non più valida considerati i dati di arretramento della scolarizzazione.

Adorno va criticato ma tenendo sempre conto del suo contesto che non permetteva indipendenza intellettuale e superato per due motivi. Uno, per l’impostazione eccessivamente e, allo stesso tempo, superficialmente, freudiana, non all’altezza di un testo di teoria critica e non all’altezza di un testo di psichiatria freudiana. Due, perché i tempi sono profondamente cambiati e le sue argomentazioni critiche oggi in molti casi non possono più aver mordente sulle nuove questioni della nostra epoca. Va ripreso invece perché alcune sue affermazioni restano punti di partenza per qualsiasi critica radicale e vanno sviluppate ulteriormente. Tali affermazioni riguardano soprattutto il ruolo dell’astrologia come forma di controllo sociale e le affronteremo in un capitolo a parte, quello in cui spiegheremo nel dettaglio come funziona il condizionamento dell’oroscopo nell’era dei big data e come esso non riguardi gli individui, ma gli individui separati che sono riuniti attraverso dispositivi che producono rapporti sociali astratti.

L’astrologia è considerata al pari della psicologia popolare, quella del gergo “psicanalese” degli operatori sociali, irrazionale, tuttavia non la considera una forma di superstizione al pari dell’occultismo, dello spiritismo o della telepatia, la considera come appartenente a una sfera di “superstizione secondaria” e questo esclusivamente per la sua prerogativa di fenomeno sociale, istituzionalizzato e quindi non individuale. Adorno intercetta profondamente il discorso sulle separazioni, eppure non vuole vedere e non vuole sentire che tale fenomeno sociale è la riunione astratta di individui separati che coltivano la superstizione astrologica privatamente esattamente come le credenze nei tarocchi, nella chiromanzia, nei fantasmi o nella telepatia. Non considerandola una forma di superstizione primaria coltivata individualmente e privatamente ma concependola come un fenomeno di massa non coglie alcune sottigliezze della potenza intrusiva e doppiogiochista dell’astrologia.

L’astrologia è una forma di superstizione tout court, individuale e collettiva allo stesso tempo, tuttavia la critica radicale non si abbasserà a dimostrane come farebbe il CICAP l’assoluta assurdità di una concezione che presume il determinismo degli astri o la loro influenza, a seconda delle scuole astrologiche che si possono prendere in considerazione, sui futuri comportamenti sociali di coloro che sono nati in un certo giorno e in una certa ora oppure sugli eventi futuri. Non ci accaniremo contro gli astrologi e contro chi crede nell’astrologia, ci sembra davvero scontato. Il nostro obbiettivo è individuare tutti quegli aspetti laddove l’astrologia depotenzia l’amore, l’amicizia, la guerra di classe e l’ingegno umano. La superstizione avanza dai presupposti individuati dal CICAP eppure questa organizzazione non ha alcuna chance di convincere chi già ci crede. La superstizione procede verso dinamiche molto più minute. Facciamolo dire ad Adorno in prima battuta: “il mondo, oggi, alla maggior parte delle persone appare più che in ogni altra epoca un ‘sistema’ coperto da una rete organizzativa che tutto comprende, senza un rifugio nel quale l’individuo si passa ‘nascondere’ di fronte alle onnipresenti richieste e prove imposte da una società regolata da un’organizzazione economica gerarchica che ricorda molto da vicino quello che noi chiamiamo ‘werwaltete Welt”, (122). un mondo amministrato”. Vedremo nell’ultimo capitolo quanto questa affermazione sia del tutto realistica e non abbia niente di astratto

In un primo passaggio c’è l’“autorità magica” dell’astrologo e l’astrologia come forma di “autoritarismo magico”, in un secondo passaggio c’è l’autorità del mondo amministrato e il suo autoritarismo sociale. Ma dai tempi di Adorno qualcosa è cambiato, non siamo più in una società burocratizzata come per primo l’ha individuata Bruno Rizzi, ma in una vita associata più lasca per certi versi simile a quelle del liberismo dell’Ottocento. La rete organizzativa che tutto comprende non è quella dei regimi totalitari o delle democrazie burocratiche del dopoguerra, la rete è impersonale, essa non è insensata come in un romanzo di Kafka come lascia a intendere Adorno, ciascuno non percepisce tale rete come senza ragione di esistere ma ne fa parte passivamente e attivamente, preso tra la propria individualità e l’impersonalità di questo mondo solo apparentemente non amministrato ed è il suo autoritarismo lasco che s’impone sull’individuo isolato veicolando tra le altre cose, a chi lo richiede, i presagi astrali. Altro che influenza degli astri e abilità scientifica degli astrologi! Siamo in presenza di un’influenza ancora più antica, quella della società riunita sull’individuo separato. Più un individuo si subordina a dispositivi d’intermediazione tra se stesso e la società, in un’epoca in cui è abbandonato realmente alle proprie scelte e decisioni, più offre prese a forme prescrittive di persuasione impersonali che fanno il gioco del nuovo capitale. Meno l’individuo si subordina a tali dispositivi più può recuperare la propria sovranità e incontrare altri individui altrettanto liberi e produrre un essere-in-comune in cui non vi siano intermediari basati sulla superstizione e privo di separazioni. L’astrologia è, dunque, un dispositivo di intermediazione tra l’individuo separato e la società che la utilizza per riunirli spettacolarmente.

Lo spettacolo è definito da Debord come un rapporto sociale mediato da immagini, tuttavia Debord con la sua critica radicale ha anche offerto un antidoto: il deturnamento. Le immagini oggi sono manipolabili da chiunque e tutti possono deturnarle a proprio vantaggio, i rapporti sociali non è che non siano mediati da immagini ma dentro tali rapporti esse sono piegate, spezzate, riorganizzate in modo tale da renderle irriconoscibili rispetto a quelle pervenute direttamente dall’industria culturale. Il rapporto sociale usa le immagini in modo molto più smaliziato ed avveduto e non se ne lascia condizionare come poteva accadere negli anni ’50 e ’60, gli anni dell’Internazionale Lettrista e dell’Internazionale Situazionista.

Il mondo apparentemente non amministrato, impersonale, la rete sociale lasca ma bloccata del neoliberismo, per rovesciare la definizione di Adorno, costringe piuttosto i rapporti sociali costantemente in un doppiogioco che li sfinisce emozionalmente. Tutta la parabola delle emozioni che mediano i rapporti sociali sono il nuovo paradigma spettacolare. Essa mina e rende instabili i rapporti sociali, tale incertezza dei rapporti sociali è necessaria in un’epoca in cui l’individuo deve mobilitarsi, prendere delle decisioni, delle scelte per conto proprio per non restare escluso dallo spettacolo. Chi resta escluso, non ha nemmeno la possibilità di sopravvivere. In questa situazione in cui la decisione e le scelta riguardano solo se stessi, ma in cui esse sono anche sottomesse al nuovo capitale, l’astrologia diviene strategica, quanto e sullo stesso piano della psichiatria, delle tossicomanie, del rifiuto della critica, del nazi-fascismo, del razzismo, del sovranismo per gestire le emozioni in un deficit di reale convinzione delle proprie possibilità che possono portare soltanto a percepire le separazioni e a reagire contro di esse attraverso la violenza privata, anche qualora si manifesti nello spazio pubblico, piccolo-borghese.

Dunque, l’astrologia è allo stesso tempo, complice di questo tipo di violenza e una forma spettacolare della sua gestione. Chi legge l’oroscopo si fa controllare le emozioni, di conseguenza i propri rapporti sociali e tenderà a sedare la propria violenza repressa piccolo-borghese che non è altro che la forma par excellence dell’incapacità del proprio autocontrollo in un mondo di minacce, in questo caso, immaginarie. L’astrologia pretende di condizionare la soggettività non tanto con una pseudo-oggettività deterministica come allude Adorno, non c’è niente che ci possa far pensare all’oggettività nell’astrologia nemmeno in forma mimetica, vi è solo inganno, simulazione e agevole emulazione fantastica del metodo empirico, già problematico in sé e per sé, e senza la stessa onerosa ricerca che esso implica. La soggettività è capacità di prendere scelte e decisioni in autonomia nonostante i condizionamenti e le dipendenze, la soggettività irriducibile, inoltre, è un passo avanti in quanto del tutto insensibile al condizionamento psichico, linguistico e relazionale e priva di dipendenze.

Quindi la soggettività irriducibile è quella che sceglie e decide sempre e comunque per amor proprio e non per convenienza o per un interesse spettacolare-mercantile, così facendo impara ad amare senza fine e in un certo senso, anche, qualora le condizioni siano avverse, contromano. Più si riducono le prerogative della soggettività, più il suo cuore si riduce, fino alla loro scomparsa e al completo condizionamento della personalità sotto i colpi di qualche forma di autoritarismo, più essa cade sotto qualche forma di etero-direzione e dipendenza. L’autoritarismo che qui c’interessa è quello magico: esso lavora subdolamente a sviare la soggettività da sé stessa e dalle proprie libere possibilità consegnandola a un cieco fatalismo e a credere e a rassegnarsi all’idea che esista un proprio “destino”, nel senso letterale di destinazione già scritta.

L’astrologia è la forma più evoluta di pensiero magico condizionante, essa è la più diffusa, intrusiva e psichicamente più potente nel portare gli individui al fatalismo e alla rassegnazione, facendoli disertare dall’unico reale modo di raggiungere davvero la felicità che si vuole ottenere, facendo accettare l’esistente invece che pretendere il rovesciamento immediato di tutti gli aspetti della vita quotidiana giorno dopo giorno, notte dopo notte. Giacché la consultazione dell’oroscopo porta gli individui ad adattarsi all’esistente in tutta la sua precarietà e, anzi, lo si consulta tanto più l’esistente è precario e come un geroglifico che ostacola le decisioni e le scelte della libera soggettività, esso permette di accettare senza troppe riserve le nocività che aggrediscono quotidianamente il vivente e che ne hanno messo a rischio il futuro.

C’è una certa ironia e un certo atteggiamento paradossale nell’astrologia, da una parte pretende che il futuro sia pronosticabile per via magica, dall’altra lo mette a rischio perché condiziona gli individui al punto di portarli a non desiderare nessun reale cambiamento sociale se non quello privato e personale, contribuendo a metterlo così a rischio, rivelandosi a questo modo una delle nocività della nostra epoca, portando ciascuno a non aver davvero necessità  di alcun astrologo per comprendere che non v’è più alcun futuro da pronosticare per il vivente finché sarà governato da questa “forme morte” della vita associata. Il futuro del vivente è nella mani di chi si ribellerà al pensiero magico e saprà intervenire su se stesso in modo da poter accogliere l’Altro in modo incondizionato e accedere al Gemeinwesen, nel quale le forme morte della vita associata siano immediatamente rigettate a favore di un vivente che forse diversamente dal passato e per la prima volta concretamente sarà chiaro a tutti che abbia il suo futuro non muovendo dagli astri alla terra, ma dalla terra agli astri.

Già Adorno insisteva sulla potenza dell’astrologia come escamotage per riprodurre la subordinazione al lavoro. Attraverso una attitudine “bifasica” del pronostico, ovvero attraverso la divisione della vita in tempo di lavoro (la mattina, il primo pomeriggio, i giorni feriali) e tempo libero (il pomeriggio, la sera, il week end), in lavoro e piacere, anche la trasgressione e i godimenti più inconsueti sono con cautela incentivati per rafforzare l’ordine della vita quotidiana e per poter sottomettere gli individui con meno reticenza al lavoro. Anche in tempi di precariato generalizzato e negli oroscopi più colti, umoristici, radicali o, addirittura, antagonisti si fa continuamente riferimento alle opportunità di lavoro o alle circostanze dell’ambiente di lavoro in sé e per sé. Di fatto si perpetua la attitudine “bifasica” dell’astrologo, che dà sempre un colpo alla botte (lavoro) e uno al cerchio (il piacere), senza mai mettere in dubbio tale dicotomia.

Ciò che è cambiato oggi e che risalta maggiormente negli oroscopi pop è la condizione di precariato che si percepisce dai pronostici, valida per tutti, aspetto che si ritrova ancora più negli oroscopi radicali in cui si insiste, tuttavia, più sul reddito che non sul lavoro. Sarebbe una sciocchezza pensare che l’astrologia si faccia carico della critica del lavoro, anzi essa nella sua versione pop invita a cercarlo, a sistemarsi, a lavorare sodo e non svogliatamente, invitando anche alla sua dimensione ludica, diversamente dai tempi di Adorno. Dall’altra, in quelli più radicali si percepisce una forte insoddisfazione per l’idea stessa di lavoro, senza per questo mai affrontarlo criticamente e frontalmente, ma con una sorta di piagnisteo per le sue fatiche. Sembra proprio che le stelle non invitino mai al sabotaggio e allo sciopero generale, e se lo facessero sarebbero davvero sospette. Tanto vale prendere spunto dalla bellezza del loro firmamento per costruire la bellezza dell’organizzazione del comunismo dei consigli.

Entreremo brevemente nel merito dei lavori di Tolomeo e dei suoi seguaci che ne hanno affinato la dottrina in base ai progressi dell’astronomia., tuttavia non ci interessa la critica al Tetrabiblos, non ci interessano le critiche più in voga agli astrologi dei seguaci del CICAP, andare sul terreno degli astrologi per falsificarli è utile ma non ha impatto emozionale oltre che, come vedremo, del tutto inutile. Gli astrologi si comportano un po’ come i loro fratelli gemelli, gli psicanalisti: sanno lavorare sulle emozioni e sanno simulare nonostante il CICAP controffensive apparentemente empiriche. Gli astrologi dicono: sì voi ci criticate ma non sapete come funziona il nostro metodo e non sapendo come funziona non potete criticarci, perché altrimenti vi accorgereste che è basato su un metodo oggettivo e su una influenza “evidentissima” come quella della Luna sulle mestruazioni. Come se per dimostrare l’inesistenza di Babbo Natale si dovesse organizzare una spedizione al Polo Nord, ora poiché non siamo del CICAP noi riteniamo che questa figura sia per i bambini “vera”, perché gli adulti rovesciano loro il mondo, un “vero” come momento del “falso”. L’astrologia tratta tali adulti che sanno benissimo come si rovescia un mondo come bambini cui è rovesciato a loro volta il loro mondo dallo spettacolo e anche laddove vi sia un ci credo e non ci credo l’importante è che arrivi la compensazione emozionale, come un dono dell’astrologo. Non importa se sia lui o il nuovo capitale a lenire l’angoscia, basta che la si lenisca. Occorre una mossa a sorpresa che sparigli tutto.

Ci fanno sorridere quegli studi sociologici che di volta in volta riscoprono la mania per l’astrologia e ne datano l’esplosione sempre in prossimità della loro pubblicazione, come se avessero scoperto un nuovo fatto sociale totale mai visto prima. Abbiamo visto Boll datare l’esplosione astrologica nel periodo della sua pubblicazione, Adorno fa lo stesso, lo studio dell’équipe dei sociologi e antropologi culturali di Edgar Morin “Il ritorno degli astrologi” del 1971 fa addirittura l’errore non solo di datare tale ritorno in prossimità della loro pubblicazione ma di attribuirlo alla diffusione dell’underground. Quest’ultimo studio ci tornerà utile, non solo perché vi sono degli utili dati statistici sulla Francia, ma soprattutto perché negli allegati vi sono degli scritti del 1965 di Morin riguardanti la rivista Planète, la rivista di magia e scienza assieme, che come scrivevano i situazionisti nel 1962 se letta ad alta voce faceva avere la bocca cattiva.

Le relazioni amorose, da quelle clandestine fino ai matrimoni, dal XIII secolo in poi sempre più sono state regolate dalla credenza nella compatibilità zodiacale e nelle favorevoli congiunzioni astrali. Quindi non solo l’astrologia come abbiamo ampiamente dimostrato si è diffusa in Europa dal dodicesimo secolo e si è affermata nella prima metà del tredicesimo con Federico II, ma le relazioni amorose sono da allora sempre state condizionate, soprattutto tra le classi dominanti illuminate, dalla credenza nell’astrologia, occorrerà aspettare gli almanacchi, i pronostici delle fiere e i calendari astrologici perché questa mania che rende tanto instabile e anaffettivo l’amore sequestri il cuore anche delle classi proletarie. Quindi quando Adorno non potendo generalizzare non avendo dati statistici alla mano si affida ad occhio sul fatto che vi era stato un incremento delle indicazioni dei segni zodiacali nelle riviste per cuori solitari, e da qui “presume” un suo incremento, non vede come dimostreremo che l’astrologia tende a conservarsi sempre sulle stesse cifre, ma che ha l’impressionante capacità di adattarsi alle circostanze storiche, così come oggi si è adattata nell’epoca dei Big Data, dei social e delle app per cellulari.

Eppure lo zodiaco invece che favorire l’amore lo rende instabile, sottoposto a tutti i capricci dell’astrologo che finisce per decidere su tradimenti, sbandate e trasgressioni fino alla distruzione delle relazioni, mettendone in dubbio la forza e validità. In questo senso l’oroscopo è uno dei più grandi nemici del godimento, in quanto si gode prescrittivamente e secondo categorie convenzionali come la coppia borghese che si rovescia in continuo tradimento, l’amante, l’amicizia ambigua, la trasgressione, etc. Se riesce ad essere nemica dell’amore in quanto per dirla con Fourier prende per modello base la monogamia civile e il suo doppio: il “cornificio”, immaginate cosa possa rappresentare per il godimento rivoluzionario, una macchina per la cattura di tutti i comportamenti che rifiutano i comportamenti civili in amore e la trasgressione, ma vogliono vivere liberamente qualsiasi tipo di relazione e in qualsiasi modalità senza classificazioni di comodo che ci permettano di assumere un ruolo, un genere, un’identità.

Mai gli astri mettono in discussione l’amore borghese, anche quelli più radicali e femministi, ma anzi calano il doppiogiochismo tipico dell’epoca fin dentro le relazioni amorose, rendendole luogo di sospetti, gelosie, controllo, possesso fino alla violenza di genere. Poiché i dispositivi che favoriscono gli incontri occasionali o meno si sono moltiplicati, mai il godimento è stata anche un’esperienza tanto alla portata di tutti, e mai come in quest’epoca, allo stesso tempo, questo rappresenti una delle esperienze più problematiche e vissute peggio, mai come in quest’epoca il godimento rivoluzionario ha lasciato il posto completamente a quello trasgressivo venendo frainteso con esso.  

Si sarà capito che l’astrologia controllando le emozioni di diversi ambiti della vita quotidiana ne disinneschi la possibilità di cambiarla e trasformarla proprio in quelle stesse forme di felicità che si cerca di realizzare seguendo le prescrizioni dell’oroscopo. Si tenta di evitare le situazioni minacciose quando sono paventate come possibili e si cerca di raggiungere la felicità in ogni ambito della vita quotidiana quelle volte che risulta possibile. Così la vita di ciascuno adattandosi all’oroscopo si adatta a tutte le banalità della vita quotidiana mentre tutti dovrebbero pretendere di più. Abbiamo visto compagne e compagni affermare la loro volontà di volere tutto e poi avere un pensiero magico talmente potente da sovrastare qualsiasi astuzia della ragione per ottenere davvero quello che vogliono. Perché tutto si ottiene assieme e il pensiero magico che ci separa, ci rende inffettuali e poco pericolosi, senz’altro quel tutto non si deve pensare che cali dall’alto del potere statuale né che sia qualcosa che si trovi pronto all’uso senza iniziativa collettiva: la cornucopia e la festa rivoluzionaria vanno organizzate e non vengono da sé .Solo la guerra di classe è in grado di offrire emozioni forti e stabili per vivere da individui sovrani e se il pensiero magico, come abbiamo già scritto, è contro la guerra di classe, l’astrologia dev’essere considerata la sua avanguardia che ci promette tutto e non ci potrà mai dare nulla.

Noi, come molti, riteniamo, che per rovesciare il mondo alla rovescia non occorre aspettare la rivoluzione, molti aspetti della vita quotidiana si possono rovesciare nell’immediato vivendo con passione e “despejo” l’amore, le amicizie, la guerra di classe e l’ingegno umano. Tuttavia questi rovesciamenti vengono realizzati finora in piccole cerchie e occorre non accontentarsi: è finita da un pezzo l’epoca del nomadismo psichico, delle TAZ, delle PAZ, delle macchine da guerra e di tutte le banalità anarco-fricchettone che tanto hanno fatto regredire il conflitto sociale e hanno preparato il terreno al rifiuto ciclico dell’astuzia della ragione in nome del pensiero magico. Queste cerchie furono già aggredite dai teorici della critica radicale già negli anni 70 in fondo come piccole cricche e piccoli racket. Non a torto. Ci si accomoda nella cerchia di amici, ci si aiuta, si tira avanti, si vivono momenti eccezionali di rovesciamento del mondo e di esperienza del “vero”, ma in fondo la situazione è sempre a rischio implosione e polverizzazione. L’oroscopo nelle sue forme più radicali e umoristiche raggiunge anche queste cerchie, così come il pensiero magico in generale, certo lo scetticismo è tale che difficilmente l’astrologia sarà il reale motivo della sua dispersione. Tra il controllo sociale delle stelle e quello della polizia, quest’ultimo è senz’altro più convincente.

Davanti alla repressione allora la cerchia non basta, occorre creare e coordinare i Consigli metropolitani e  per farlo, a nostro avviso abbiamo bisogno di un cambiamento radicale nella mentalità antagonista: abbandonare il pensiero magico e tornare alla ragion pratica. L’offensiva dei rivoluzionari per ora non si farà a colpi di magia né avremo divinazioni che ci assicureranno la vittoria nelle nostre lotte, tuttavia quello che avremo perso in disillusione lo riavremo attraverso un movimento antagonista più forte dove si possa vivere in tanti tutto ciò che il desiderio, la felicità, il godimento, l’amore, l’amicizia, il divertimento, le libere attività dell’ingegno, una casa, un reddito, vengono pretesi finora da un oroscopo.